Il tema delle competenze non-cognitive (non-cognitive skills),da tempo al centro di dibattiti e riflessioni trasversali, è sempre più noto anche all’opinione pubblica italiana.
La pubblicazione delle ricerche sull’argomento condotte da James Heckman, premio Nobel per l’economia, hanno contribuito notevolmente alla loro diffusione e conoscenza.
Ma cosa sono esattamente queste “competenze altre” rispetto a quelle cognitive (alfabetico-linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnico digitali etc..) che tutti conosciamo e perché sono così importanti nello sviluppo della persona e nel lavoro.
Gli studi condotti e le sperimentazioni hanno dimostrato che l’empatia, la resilienza, l’autodeterminazione, il senso del gruppo e la mentalità inclusivo-dinamica (per citarne solo alcune), hanno una ricaduta positiva importante sulla vita e la salute delle persone ed è determinante apprenderle e valorizzarle nel percorso scolastico e professionale.
Le soft skills si manifestano ogni qualvolta ci si trova in situazioni che per essere affrontate e risolte richiedono non solo conoscenze di tipo tecnico- amministrativo, ma anche flessibilità, problem solving capacità di lavorare in gruppo, empatia, doti comunicative e relazionali.
Apprendere, Allenare e perfezionare queste competenze aiuta se stessi, perché si avrà maggiore motivazione, un rapporto migliore con i colleghi e con i superiori e di riflesso favorisce un ambiente di lavoro più sereno e quindi produttivo, capace di convogliare l’energia di una squadra verso il raggiungimento degli obiettivi.
Anche l’Italia sta iniziando ad allinearsi a questo pensiero. L’introduzione delle “ life skill” e delle “soft skill” si è concretizzato su vari livelli. La proposta di legge presentata dall’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà e approvata alla Camera ha introdotto nella didattica scolastica le “life skill”, con l’avvio di una sperimentazione strutturata e inclusiva che valorizzi e incrementi le competenze extradisciplinari.
Così la riforma della Pubblica amministrazione, nelle Linee guida per le nuove assunzioni ha introdotto, insieme alle conoscenze e competenze tecniche dei candidati le competenze trasversali (comportamentali, relazionali etc..) che sono richieste e vengono prese in considerazione nella valutazione del candidato.
Come associazione e come counselor professionisti, che ogni giorno sperimentano l’efficacia di queste competenze, plaudiamo a queste iniziative e ci impegniamo a promuoverne la maggior conoscenza e diffusione.
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