L’ Essenza del Counseling

La diffusione del Counseling in Italia  è in incremento, ma la Professione rimane ancora troppo poco conosciuta dal grande pubblico ed è spesso equivocata  e confusa  con altre professionalità limitrofe, che sono sostanzialmente differenti.

Fare  chiarezza sulla professione e la sua identità, sono  passaggi utili  per l’utente, ma anche  per il professionista;  è questo che cercheremo di fare, in un piccolo viaggio, a più tappe e a  più voci.

Sarà come tornare a casa, all’essenza, alle radici, ricongiungersi con  l’anima e riassaporare  l’invisibile e insostituibile valore etico e sociale  del nostro lavoro.  Si parte da lontano.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1989 descriveva  il Counseling come: “un processo che, attraverso il dialogo e l’interazione, aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni; coinvolge un cliente e un counsellor: il primo è un soggetto che sente il bisogno di essere aiutato, il secondo è una persona esperta, imparziale, non legata al cliente, addestrata all’ascolto, al supporto e alla guida”(OMS, 1989)

Il Counseling ha una sua specificità che lo contraddistingue fin dall’origine  da altre professioni e ne spiega il grande successo ed efficacia, lasciandogli,  come segno identitario riconoscibile la sua dizione originaria, ancora presente in ogni paese.( Counselling- Counseling)

A  rendere così speciale la relazione  Counselor- Cliente, è  la postura  professionale, unica e peculiare con cui  il Counselor  si rivolge al Cliente e che crea  con lui  “un legame sociale diverso da tutti quelli che l’individuo può aver sperimentato fino a quel momento”  

Cosi la definiva C. Rogers, nel tentativo di spiegarla e raccontarla.

 Il Counseling, insieme e prima del  rapporto professionale,  è  innanzitutto un rapporto umano, è la relazione autentica  di un incontro di  “caring”, in cui l’altro si sente realmente  ascoltato, compreso per “ciò che è”  e  accolto empaticamente nel  “ qui ed ora” del  suo problema, senza la paura e  l’effetto distorsivo del giudizio.

Quel campo relazionale  che si  viene a creare, spontaneamente, diventa proficuo per la dolcezza e la competenza con cui il Counselor  sa accompagnare l’altro nell’esplorazione di sé, alla  scoperta  di risorse  fino a quel momento sconosciute, che riaffiorano  e si rafforzano in un clima di ascolto e di fiducia.

Il Counselor non si sostituisce al Cliente, ma lo incoraggia e lo accompagna verso la consapevolezza  di sé e la libertà, perché è solo lui il Cliente l’unico vero “esperto”   inconsapevole  prima e  capace poi,  di comprendere e dare la direzione giusta al suo problema e alla sua vita.

Oltre le tecniche, le varie metodologie formative, è in questo, che si riassume  l’essenza autentica del Counseling; un “quid”  che non si impara sui libri, perché è il  risultato di un paziente, lungo  e faticoso  lavoro di crescita umana, a cui il Counselor è chiamato e che si allinea e potenzia  la sua crescita professionale.

( continua..)

 

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