L’avvento dell’Intelligenza artificiale, ci rende esigenti, frettolosi, orientati al risultato, senza neppure dire “grazie” o “ per favore”.
Tutto è a portata di mano e tutto sembra semplice.
Il rischio è che abituarsi a questi toni e pretese sbrigative ci porti ad utilizzarli anche nella vita reale, nelle relazioni amicali, dimenticando la cortesia e il rispetto dinanzi ad ogni essere umano.
Eppure la gentilezza è una chiave a cui persino le intelligenze artificiali sono sensibili.
Secondo uno studio redatto da alcuni ricercatori di Google DeepMind, rivolgersi alle intelligenze artificiali con parole ed espressioni gentili esattamente come si farebbe con un essere umano aumenterebbe le loro performance in modo considerevole.
Per quanto possa sembrare strano e poco sensato trattandosi di macchine, la conclusione ha perfettamente senso considerate le specificità dei loro addestramenti.
Non è realmente chiaro perché le frasi gentili creino una differenza così grande nelle prestazioni degli LLM, che non hanno la capacità di ragionare in termini umani e si limitano a estrapolare contenuti linguistici da un enorme set di dati.
Una ragione per cui la gentilezza ha un effetto, può essere ricondotta al concetto di ‘apprendimento statistico’, che include sia esempi di testo scortese che di testo gentile.
Quest’ultimo è probabilmente spesso associato a fonti affidabili, che sono più propense a fornire informazioni accurate. È possibile dunque che i modelli ‘imparino’ ad associare il testo gentile a risposte più corrette e complete, mentre il testo scortese a risposte più vaghe.
Non dimentichiamo la forza della Gentilezza!
#supremaziadella gentilezza #grazie #perfavore